Sono ormai circa venticinque anni che gli Schnauzer fanno parte della nostra vita, da quando, un 24 aprile, fummo conquistati da un cucciolotto dal pelo scuro e ruvidissimo che, mordicchiandoci scarpe e pantaloni, ci fece capire di averci scelto come sua famiglia.
Asso, che noi ribattezzammo Sir, crebbe e diventò un gran bel cane, "troppo bello per essere tenuto nascosto in casa" insisteva Rino Viadana, il suo toelettatore, così decidemmo di provare a presentarlo ad una esposizione canina. L'opinione di Rino fu confermata e la nostra vanità risvegliata. Malgrado Sir avesse ormai quasi quattro anni, fece un'ottima carriera, poi mise su famiglia con una dolcissima, stupenda schnauzerina, Bluebell Flower.
Così, fatalmente, iniziò la
nostra “carriera” di allevatori, anche se ci sentiamo allevatori molto particolari.
Ci sentiamo particolari perché
produciamo pochissime cucciolate, il nostro desiderio principale è,
infatti, quello di assicurare una vita felice a tutti gli schnauzer che nascono
in casa nostra, non ci importa tanto che chi li acquista si impegni ad esporli
in mostre canine, quanto che si impegni ad amarli e rispettarli.
Ci sentiamo particolari anche
perché viviamo con i nostri schnauzer, figli, nipoti o pronipoti di Sir e di
Bluebell, con cui condividiamo tutta la casa, anche la camera da letto, visto
che dormono, ognuno sulla sua brandina, attorno al nostro letto.
Non
concepiamo per i nostri schnauzer né gabbie, né box, né recinti. Anche i
cuccioli nascono e crescono in casa. Riserviamo loro spazi ben delimitati in un
angolo del nostro soggiorno, ma in questo modo vivono con noi, e si abituano così già
da piccoli al contatto con le persone ed ai rumori di casa.
Abbiamo fatto in media una
cucciolata ogni due anni, poche, forse, ma allevare in questo modo
comporta un impegno notevole e noi puntiamo molto sulla qualità dei nostri
schnauzer che, dotati di ottima tempra ed eccellenti sia in famiglia che in
esposizione, fino ad ora ci hanno
dato notevoli soddisfazioni anche se pochi di quelli che
abbiamo venduto ha frequentato, se non in modo assai sporadico, le esposizioni
canine. Non possiamo, perciò, vantare sfilze di campioni. Possiamo, invece,
vantare dei campioni, anche con titoli di grande prestigio,
tra quelli che sono rimasti con noi ed una settantina di “Folletti
Grigi”, certamente non meno belli, amati, rispettati, coccolati e, purtroppo,
alcuni anche pianti e rimpianti, dai loro proprietari.